Avviso ai naviganti

I problemi reali non possono essere ignorati

di Antonio Del Pennino

I risultati delle elezioni amministrative devono indurre tutti a delle serie riflessioni. Sia il centro-destra, che ha perso, sia il centro-sinistra, che ha vinto.

Il primo non può continuare con la politica degli annunci e delle promesse non realizzate e con la maniacale polemica con la magistratura.

Il secondo non può pensare di proporre una seria alternativa al Paese con uno schieramento variopinto, in cui convivono un garantista come Pisapia, che a Milano nel ballottaggio ho votato, e un giustizialista come De Magistris, che a Napoli non avrei mai votato.

Occorre una comune riflessione sul fallimento di questo bipolarismo selvaggio e improvvisato, che sia il PDL sia il PD hanno voluto.

Per un ripensamento non è mai troppo tardi.

E allora perché, invece di attardarsi sulle polemiche relative al fatto se il Governo si deve dimettere o no dopo il voto amministrativo, non si pensa insieme all’unica cosa che servirebbe per ridare dignità alla politica: la riforma dell’attuale legge elettorale.

Solo una diversa legge elettorale, che consenta ad ogni forza politica – maggiore o minore - di presentarsi con la propria faccia, il proprio bagaglio di idee e confrontarsi di fronte all’elettorato, e non imponga candidati paracadutati, può aprire la strada ad un vero dibattito sulle proposte e sui programmi che serva per la prossima legislatura.

Concordo con Macaluso, questo è il punto prioritario. E lo dico sia alla maggioranza, sia all’opposizione.

Ma non ritengo, a differenza di Macaluso, che siano necessarie per questo le dimissioni, quindi, del Governo rispetto al quale non è pronta una vera alternativa, e le dimissioni, quindi, non sarebbero utili per risolvere i problemi del Paese.

Sono altrettanto convinto, però, che il Governo non può ignorare i problemi reali. Vi può essere una tregua ragionevole e ragionata.

La maggioranza offra, come base di incontro, una seria proposta di riforma della legge elettorale, sul modello tedesco, e alcuni indispensabili provvedimenti per il rilancio dell’economia.

L’opposizione non si trinceri dietro il tutto e subito, chiedendo a priori la crisi di Governo, ma accetti, se offerto, il dialogo.

I repubblicani non hanno mai anteposto i problemi di schieramento a quelli di contenuto.

Ritengo che anche oggi questi debbano essere il nostro punto di riferimento.

Un avviso ai naviganti.

La mancata risposta della maggioranza sulla legge elettorale non potrebbe non incidere, a mio avviso, sul giudizio dei repubblicani sull’esecutivo.

Così come la ripresa di un nostro dialogo a sinistra dipenderà dal senso di responsabilità nazionale che il centro-sinistra rivelerà, evitando le derive populiste e giustizialiste.